The PlopEgg

Oggi volevo parlarvi di un argomento scottante e del quale negli ultimi giorni se ne è sentito parlare ovunque. La performance dell'artista svizzera Milò Moire alla fiera dell'arte contemporanea di Colonia.

Ciò che ha turbato il mondo è stata l'esecuzione di tale opera d'arte, la bella artista ( e anche qui inizia la polemica del perchè bisogna sottolineare che una donna sia bella) ha simulato il gesto quotidiano di una gallina, espellendo dalla propria vagina uova riempite precedentemente di colore, queste poi sono cadute su una tela bianca e hanno formato un'opera visiva. 




Ora, lo devo ammettere, all'inizio, prima di vedere la performance, ho subito pensato - questa è come la scimmia che dipinge o il ragazzo che per far parlare di se ha usato il suo "attributo" per dipingere su tela.- Poi, però ho visto il video e ho capito quale preconcetto si  era formando in me: il giudizio pretenzioso di una critica d'arte. 


L'opera The PlopEgg è forte, è esibizionista, è estrema ( se ancora può esistere questo concetto), ma vede nella body art una vecchia amica,  in fondo Gina Pane apprezzerebbe, come lo farebbe il surrealista Dalì per il risultato onirico. Chi però ne sarebbe entusiasta sarebbe Frida Khalo perchè qua c'è dolore, c'è la condizione umana che è carne, ebbene si nasciamo da li, dalla vagina, e quando si nasce è una rottura, è sangue, è carne, non è niente di spirituale se non la natura stessa che si sprigiona e si riconnette con la terra. Il primordiale che esplode e ti dice cosa è vero e cosa non lo è. 

La performance dell'artista svizzera Milo Moire, un mix tra body art, esibizionismo e contatto con l'essenza primitiva della terra...scandaloso? Poco importa

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