L'anello dai "poteri magici" di Giovanna d'Arco all'asta a Londra
Sarà battuto all'asta il prossimo febbraio l'anello di Giovanna d'Arco a cui vengono attribuiti magici poteri. Secondo la leggenda sarebbe stato regalato all'eroina dai genitori prima di finire sul rogo. La casa d'aste scelta per l'occasione è la Timeline Auctions.
Le foto dell'anello corrispondono alla descrizione data dalla stessa Giovanna d'Arco nel corso del processo. Secondo la sua stessa testimonianza, sull'anello c'era la scritta Jhesus Maria e tre croci casellate. Giovanna d'Arco disse ai giudici che possedeva questo anello quando le era apparta Santa Caterina.
Dopo la sua morte il prezioso oggetto sarebbe stato preso in custodia dal cardinale inglese Henry Beaufort (1373-1447), presenta all'esecuzione di Giovanna d'Arco avvenuta nel 1431 e sarebbe stato conservato per ordine del re inglese Enrico VI.
Per le sue incisioni e la sua storia, dovuta anche alle stesse dichiarazioni dell'eroina francese l'anello è considerato un talismano, capace di far avere visioni mistiche e contatti con gli spiriti e l'aldilà.
La base d'asta è fissata dai 10.000 ai 14.000 sterline, corrispondente ai nostri 11.000-13.000 euro
Ma chi era veramente Giovanna d'arco?
Figlia di contadini e analfabeta, animata da visioni religiose, la giovanissima Giovanna d'Arco fu l'anima della riscossa francese nella lunga guerra che oppose la Francia all'Inghilterra tra il Trecento e il Quattrocento. La sua fine tragica alimentò la leggenda di questa giovane donna che sentiva di essere stata chiamata da Dio per compiere una missione: liberare la Francia dagli Inglesi.
Jeanne d'Arc, detta dai contemporanei la Pucelle ("la Pulzella", cioè la vergine) nacque nel villaggio di Domrémy nel 1412, in una famiglia contadina. Analfabeta, verso l'età di 13 anni cominciò a credersi visitata da messaggeri celesti che la esortavano alla fede e ad agire per liberare la Francia dagli invasori inglesi. La corona d'Inghilterra conservava ancora, infatti, possedimenti feudali sul suolo nazionale francese ed era impegnata in quella che sarebbe stata poi chiamata la guerra dei Cent'anni contro la debole monarchia di Francia. Giovanna si convinse di essere stata incaricata di una missione: liberare la città di Orléans dalla presenza del nemico e far consacrare re Carlo VII nella Cattedrale di Reims, così come la tradizione della monarchia francese imponeva (a causa della guerra fino ad allora era stato impossibile celebrare tale cerimonia).
Nel 1429 Giovanna, abbandonata la casa paterna, si presentò a Carlo VII che le concesse di cavalcare alla testa dell'esercito che andava a soccorrere Orléans. Non aveva compiti di comando, ma la sua singolare presenza, la sua armatura bianca, il suo stendardo e la sua spada spronarono le truppe all'azione vittoriosa. Orléans fu liberata a maggio, nel giugno l'esercito francese sbaragliò l'armata inglese presso Patay e in luglio Carlo VII fu consacrato re a Reims. Giovanna aveva rianimato la stanca campagna militare della monarchia di Francia e intorno al suo nome cominciarono subito a fiorire leggende. Ma a Carlo VII questo risultato già bastava: ai primi successi non seguì una convinta prosecuzione delle azioni contro gli Inglesi, alla quale Giovanna d'Arco invece incitava. Pur se isolata e con poche forze, la giovane continuò così a combattere e nel settembre successivo fu ferita sotto le mura della città di Parigi, che si trovava sottoposta al controllo inglese. Nel 1430, mentre il nemico si riorganizzava, Giovanna si trovò a condurre la lotta alla guida di una compagnia di 200 soldati italiani.
Il 23 maggio, nei pressi di Compiègne, cadde prigioniera nelle mani dei Borgognoni, alleati degli Inglesi, dopo aver opposto una strenua resistenza. Il giorno successivo fu rinchiusa in un carcere con alcuni fedeli compagni. Il 24 ottobre, dopo mesi passati a peregrinare da prigione a prigione, e dopo due tentativi di evasione, fu ceduta agli Inglesi dietro il pagamento dell'enorme somma di 10.000 scudi d'oro. Carlo VII non mosse un dito per salvarla e Giovanna nel gennaio 1431 fu condotta nel castello di Rouen di fronte a un tribunale ecclesiastico asservito agli Inglesi. La comparsa sulla scena di Giovanna era stata travolgente. Con la sua foga, con le certezze provenienti dalle sue visioni, aveva mutato il corso del conflitto. Durante i durissimi interrogatori che subì, Giovanna non rinnegò nulla ed espose anzi con forza i principi della sua azione che mirava alla salvezza della Francia. Il processo si concluse nel maggio successivo. Giovanna fu dichiarata colpevole di eresia e condannata a morte. Un rogo, nella piazza del mercato di Rouen, pose fine alla sua vita il 30 maggio 1431. Diciannove anni più tardi Carlo VII riconquistò la città che era stata la scena del martirio di Giovanna. Avviò la revisione del suo processo e nel 1456 la pulzella d'Orléans venne pienamente riabilitata e consegnata alla storia di Francia. La sua vicenda non venne dimenticata e la Chiesa cattolica la dichiarò beata nel 1909 e poi santa nel 1920.
Fonti: http://www.timelineauctions.com/ | Biografia: http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanna-d-arco
Peccato che sia di giovanna d'arco , quanto potrebbe esserlo di un frate francescano. Prima di postare, copiare ed incollare è sempre meglio verificare.
RispondiEliminaPeccato che sia di giovanna d'arco , quanto potrebbe esserlo di un frate francescano. Prima di postare, copiare ed incollare è sempre meglio verificare.
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