Post diverso dal solito - ABOUT ME

Avevo 2 anni, tutti mi "intimavano" di togliermi il ciuccio e di lasciare stare il biberon...niente, non c'era niente da fare. Proclamavo e persistevo nella campagna pro ciuccio con determinazione. I miei, mamma e nonna, ne provavano di tutte ma con scarsi risultato. Ora voi dite "non puoi ricordatelo" ma io me lo ricordo, ricordo il momento in cui nella mia mente (piccola) decisi che ero stufa del cuccio e biberon e che serviva di più ai cuccioli di coniglio che (avevano la residenza nell'orto della casa dei nonni). Il mio ricordo è un composto da due immagini, io che seduta a tavola scelgo di prendere la tazza e lasciare isolato il biberon. Io che lancio il ciuccio ai conigli. 


Inutili mesi per convincermi quando poi ho fatto da me. Ed è sempre stato così per ogni cambiamento fatto nella mia vita. 
Giustamente mia mamma sostiene che "ho i miei tempi" ed è vero...più mi si diceva (con le buone o non) che quella COSA era giusta per me, che DOVEVO fare quello, più io mi sentivo di rifugiarmi in essa, di chiudermi in lei, come fanno gli struzzi, ma tanto vi si vede! La sentivo un ostacolo impossibile, insuperabile, non potevo parlarne, non lo ammettevo, era come l'innominato nei promessi sposi. Quante volte ho chiesto aiuto? Mille. Quante volte mi hanno fatto sentire irrecuperabile? Mille. Poi ripensando a questi giorni ho capito che non è come le altre volte, perchè io non sono come le altre volte. Sulla COSA ci ho riso, ci ho scherzato, ne ho parlato a mamma, papà, fidanzato, amica e amici. Ma perchè ho ripensato a quel ricordo? Semplicemente ho riprovato la stessa sensazione, non tramite un sapore, come diceva Proust, ma tramite una vittoria, la sensazione di crescita, di evoluzione, di miglioria. E citando un film cazzuto ma che mi è piaciuto moltissimo "The Wedding party" : " Sono stata per anni a un concerto e pensavo che mi piacesse quella musica, poi mi sono svegliata e ho capito che la musica che volevo ed altra, ho perso tempo in quel concerto, non lo so ma voglio ascoltare altro perchè odio tutto: i suoi, la gente, gli odori, ecc". Io mi sento così, da due settimane a questa parte mi sento proprio così.



 Ho tolto il mio personale " velo di Maya"  dagli occhi. Ho ventisei anni, la stessa età che aveva mia madre quando il mio problema si è manifestato, è inutile darsi colpe, inutile litigare "lui avrebbe dovuto fare così, lei avrebbe dovuto fare cosà", perchè nessuno a colpe, quando si cerca di gestire le cose si può anche sbagliare. Io però avevo cicatrici, ferite rimarginate male male. Vivevo MALE, anche se cercavo sempre di migliorarmi vivevo male, poi mi sono liberata, non me ne frega se la gente non capisce (tanto non capisce mai un cazzo), ho fatto una sorta di coming out con me stessa e sono libera. Farò la mia battaglia, che sto già facendo, continuerò a farla e riuscirò perchè ci sto già riuscendo, perchè non è un segreto, perchè non è impossibile ma POSSIBILE, perchè non sarà ne più facile o difficile di altri obiettivi che ho superato nella mia vita. Sono Alessia, ho 26 anni ed ho appena sconfitto un demone, IL DEMONE, mi sento come quando avevo 2 anni e sconfiggevo il biberon: libera. 

Commenti