CIVICO8galleria
Di chi sto parlando?
Della galleria d'arte contemporanea Civico8. Nata dall'idea di Chiara Milesi ed Edoardo Maffeo.
Della galleria d'arte contemporanea Civico8. Nata dall'idea di Chiara Milesi ed Edoardo Maffeo.
Situata a Vigevano la galleria d'arte contemporanea ha aperto a maggio di quest'anno riscuotendo un grandissimo successo.
Io ho intervistato per voi la giovane ma brillante direttrice di CIVICO8 Chiara Milesi.
Io ho intervistato per voi la giovane ma brillante direttrice di CIVICO8 Chiara Milesi.
Outartlet: " Per prima la domanda più ovvia: cosa ti ha spinto ad aprire una galleria? "
Chiara Milesi: " Tutto è iniziato da piccola quando visitai la mostra sui Maya, anzi, era la mostra sulle civiltà precolombiane a Palazzo Grasso. All'epoca, con i mezzi d' allora, la mostra fu magnifica e ne rimasi affascinata. La fascinazione che avrei potuto avere per qualsiasi altro museo mi ha portato a voler fare quello come lavoro nella vita.
Al liceo ho avuto la fortuna di conoscere due docenti magnifici, la prima è venuta a mancare qualche anno fa, si ostinò a volermi far disegnare e io non sapevo tenere in mano nemmeno una matita, ma mi affascinava quello che ci raccontava sull'arte. L'ultimo anno di scuola ho avuto un professore giovane, un accademico, aveva un imprinting diverso, ci aveva fatto conoscere l'arte contemporanea, tipo Villa Panza a Varese, diceva che non potevi conoscere l'arte contemporanea se prima non conoscevi quella antica.
Dopo il liceo mi sono iscritta per un anno a giurisprudenza, ho capito che non era la mia strada, ma che volevo rischiare e seguire le mie passioni, così mi sono iscritta a beni culturali. Ho iniziato a studiare con lo spirito di chi voleva aprire una galleria d'arte, nel frattempo ho lavorato con Art on Stage, un'associazione a Vigevano e li ho himparato quali sono i passi per organizzare una mostra d'arte o un evento.
La svolta è arrivata grazie a Giorgio Sambonet, che mi volle come curatrice della sua mostra personale a Spazio Contarte, lui è proprio un personaggio, si è subito formato un legame stretto e di reciproca stima. Da questa sua mostra ho iniziato a fare qualche evento come associazione. Ho conosciuto Edoardo Maffeo, famoso per avere realizzato eventi artistici di rilevante importanza come "Arte in vigevano", aveva già avuto esperienza come gallerista, in uno studio in Piazza Ducale, in anni non sospetti, quando Vigevano era ancora al suo apice culturale, pensa agli anni 80... Abbiamo iniziato questa avventura a Maggio.
Mi è sempre piaciuta l'idea di consigliare qualcuno e di affascinarlo sull'arte contemporanea, riuscire ad avvicinare persone che magari sono indifferenti a un mondo diverso dal loro"
" Come hanno preso i vigevanesi l'apertura di una galleria d'arte contemporanea? Quali sono stati i commenti? Sei l'unica che affronta il tema contemporaneo vero? "
Una delle sale espositive della galleria |
" Si, il discorso è questo l'unica altra galleria in città è Capricorno, tratta fino a metà novecento."
" Oppure ci sono i negozio di antiquariato..."
" Esatto, il fatto è che la mentalità è strana, coloro che sono vicini all'arte sono affezionati ai nostri pittori: vedute della Piazza Ducale, del Ticino o figurativo un po spinto, tutte cose legate all'altro secolo, le belle cornici barocche dorate per intenderci...Che non dico che non siano di valore, però io mi ero posta di non trattarli, per non limitarmi il mercato anche al di fuori del locale.
Secondariamente mi ero posta l'obiettivo di trattare arte contemporanea e il novecento come ben sai non lo è.
L'altro contro, però, è che spesso quelli che amano l'arte contemporanea preferiscono andare a Milano, pensando che quello che c'è a Milano non può esserci qui, ma non è detto, io seleziono personalmente tutti gli artisti e cerco di dare un imprinting più contemporaneo e internazionale possibile. Nello stesso momento però ho trovato anche tante persone che hanno apprezzato l'iniziativa, il giorno dell'apertura io avevo 200 persone, alle mostre dell'arco del primo week end di apertura, su tre giorni meno di un centinaio di persone non vengono. Insomma come città Vigevano mi sta dando un buon riscontro.
" Vittorio Zago ha esposto il week end del 05 - 07 settembre, lui come lavora con la musica, (alternanza di pieni e vuoti), lavora così anche con le sue opere d'arte. Scatta una macro dell'oggetto, una volta dopo averla sviluppata, ci lavora con l'acrilico, un passaggio piuttosto materico e poi rifotografa. Continui passaggi dal digitale all'analogico e viceversa.
Con opere simili, Vittorio Zago, vuole continuamente spronare il fruitore ad andare oltre, cercando quel dettaglio che non salta subito all’occhio, ma che viene definito da un’attenta osservazione. In questo modo, le opere diventano la culla di una serie di relazioni nascoste, silenziose che si svelano poco alla volta. In questo processo in continuo divenire, dallo scatto digitale alla materia corposa dell’acrilico frutto di un gesto apparentemente casuale, le opere possono considerarsi un mai finito poiché si potrebbe continuare in eterno, proprio come l’universo, a trasformare ogni singolo pezzo da digitale ad analogico, per tornare di nuovo al digitale.
E così come il pensiero umano non si ferma mai, così le opere invitano lo spettatore ad addentrarsi nella profondità di dettagli celati. "
" Chi altro esporrà a settembre? "
" Dal 13 settembre aprirà una personale di Massimilano Lo Russo, dal titolo : No comment. Quando il silenzio non è solo una scelta.
Calabrese d’origine, toscano d’adozione, Lo Russo presenta un ciclo di personaggi eterogenei tutti accomunati da un singolo dettaglio: il bavaglio che “tappa” la bocca.
Duplice chiave di lettura poiché “no comment” può essere interpretato in due diverse sfumature: come precisa volontà di un individuo di non esprimere un’opinione a riguardo o come, più grave, un’imposizione, una negazione di quella libertà di espressione che crediamo caratterizzi la nostra società. Addirittura potremmo dare un’ulteriore interpretazione a queste due semplici parole: un bisogno incondizionato di mancanza di commenti.
Nell'odierna società dei social media, troppo abituati a bombardamenti di informazioni, potremmo avere il bisogno di silenzio; in questa chiave il silenzio non è solo una scelta, ma un bisogno. Dal bambino all'adulto, di qualsiasi etnia, di qualsiasi Paese, Massimiliano Lo Russo imbavaglia i suoi personaggi elevandoli a simbolo dell’intera umanità.
Nell'odierna società dei social media, troppo abituati a bombardamenti di informazioni, potremmo avere il bisogno di silenzio; in questa chiave il silenzio non è solo una scelta, ma un bisogno. Dal bambino all'adulto, di qualsiasi etnia, di qualsiasi Paese, Massimiliano Lo Russo imbavaglia i suoi personaggi elevandoli a simbolo dell’intera umanità.
La sua matrice writer è evidente sotto due aspetti fondamentali: le grandi campiture in acrilico entro un disegno lineare e semplice, e il supporto apparentemente di fortuna; principalmente infatti, Lo Russo lavora su materiali di riuso che, tramite la sua arte, rivivono in forme artistiche originali.Colori accesi si stagliano su sfondi perlopiù neutri che aiutano a valorizzare il soggetto silenzioso di ogni opera.
opera di Massimiliano Lo Russo |
La semplicità del tratto rende immediata la comprensione più superficiale di ciò che si osserva, ma solo dopo aver visto l’intera esposizione, si arriva ad una consapevolezza più profonda del messaggio implicito.
Oltre alla tecnica e ai supporti, ciò che caratterizza un vero street artist è il messaggio, prevalentemente di denuncia, che l’opera deve veicolare. Così Massimiliano Lo Russo attraverso il simbolo del bavaglio vuole denunciare la mancanza di una libertà di espressione che dovrebbe, invece, essere sacra. Ogni personaggio di questo esercito del silenzio è accomunato a tutti gli altri per un altro fondamentale dettaglio: uno sguardo inespressivo che non permette nessuna trasmissione di emozioni, e non aiuta a conoscere i singoli individui.
Al silenzio si aggiunge quindi, un’incapacità di esprimere il proprio io, di esprimere se stessi attraverso la parola, lo sguardo, o qualsiasi mezzo sia a nostra disposizione.
Massimiliano Lo Russo vuole dunque condurre lo spettatore attraverso un cammino silenzioso che permetta ad ognuno di noi di capire quanto effettivamente siamo liberi e quanto siamo disposti a lottare per guadagnarci tale libertà. A volte il nodo del bavaglio può sciogliersi e lasciarci parlare, ma abbiamo davvero qualcosa da dire?
"Una domanda che lascerà i tuoi visitatori liberi di esplorare e di rispondere agli affascinanti interrogativi di Lo Russo. Ti dirò di più mi affascina molto l'idea di supporti pittorici che all'origine erano destinati a un altro uso...un riciclo concettuale.."
"Esattamente, infatti, sempre legato al concetto di riuso, ci sarà la mostra di ottobre di Jeanfilip, uno degli artisti fissi della galleria. Farà una mostra sul degrado ambientale, su come l'uomo sia da molti secoli un ospite invadente del pianeta e su quali sono le conseguenze dello spreco umano sull'ambiente. Le opere saranno legate tra di loro da delle farfalle, in modo che lo spettatore capisca che dove non ci sono la Terra sta chiedendo aiuto."
opera di Jeanfilip |
opera di Jeanfilip |
"Vuoi dirci qualcosa di più su Jeanfilip, per esempio la sua formazione e le sue origini?"
"Certo, nasce nel 1962 vive e lavora in provincia di Varese. Frequenta per anni una scuola d'arte, dedicandosi allo studio della figura e del paesaggio. Sviluppa poi una buona tecnica impressionista, in cui esprime i sentimenti tramite l'armonia del colore, creando lavori limpidi con effetti di luci e ombre. Con il passare del tempo, acquista sempre più maturità artistica e l'attrazione per la pittura si sviluppa dopo un intenso periodo di studi. Allontanandosi dal figurativo le sue prime opere astratte mostrano quest'effetto di scomposizione delle forme, richiamando l'arte cubista. Inizia così lo studio vero e proprio della forma, di una pittura di ricerca, dove le stesse forme acquistano una propria vitalità e la composizione diviene un soggetto elaborato creato dal rapporto tra forma e colore. Questo rapporto si fa sempre più intenso con il trascorrere degli anni e l'artista ne acquista sempre più padronanza iniziando ad esporre nelle mostre personali la propria pittura astratta che gli consente di far conoscere le sue opere e di esporre in varie gallerie nazionali e internazionali.
Ti cito alcune città dove Jeanfilp ha esposto: Varese, Varallo, Morgex Valle d'Aosta, Milano, Malpensa, Parigi, New York, Torino, Firenze, Copenaghen e Barcellona.
" Non scherzavi quando dicevi che punti a un'arte che sia la più contemporanea possibile....e dimmi per la settimana letteraria, evento fisso nel panorama culturale vigevanese, hai qualche progetto? "
"Si per la settimana letteraria Augusta Bariona, artista fissa della galleria, proporrà il ciclo Ride la Gazza, nera sugli Aranci, in cui sempre mediante le sue velature, le sue trasparenze e le sue preziose carte, racconta allo spettatore il suo amore per la letteratura, per i grandi maestri che l'hanno accompagnata durante tutta la vita. Una mostra biografica in chiave letteraria, che traspone l'immaginario dell'artista su composizioni di carte di grandissima suggestione.
opera di Jeanfilip |
opera di Jeanfilip |
" Non scherzavi quando dicevi che punti a un'arte che sia la più contemporanea possibile....e dimmi per la settimana letteraria, evento fisso nel panorama culturale vigevanese, hai qualche progetto? "
"Si per la settimana letteraria Augusta Bariona, artista fissa della galleria, proporrà il ciclo Ride la Gazza, nera sugli Aranci, in cui sempre mediante le sue velature, le sue trasparenze e le sue preziose carte, racconta allo spettatore il suo amore per la letteratura, per i grandi maestri che l'hanno accompagnata durante tutta la vita. Una mostra biografica in chiave letteraria, che traspone l'immaginario dell'artista su composizioni di carte di grandissima suggestione.
opere di Augusta Bariona |
Augusta Bariona, milanese, pavese di adozione, vive a Rosasco, dove ha il suo studio e insegue le sue altre passioni tra cui la fotografia.
L'amore per l'arte le è stato trasmesso dalla famiglia, la madre è scultrice e lo zio è stato un collezionista di carte contemporanee. Dopo gli studi in filosofia e comunicazione (lavora in pubblicità), inizia una fase avventurosa della sua vita, dove la pittura comincia a prendere sempre più spazio. Nel 1991 un incidente stradale segna un importante punto di svolta: dopo la psicoanalisi inizia un percorso di ricerca spirituale composto da varie fasi tra le quali, le più importanti sono l'antroposofia e la meditazione. Da quel momento la sua vita prende la piega definitiva del cammino e della ricerca interiore caratterizzata in pittura dall'uso degli acquerelli. Proprio dalla seconda metà degli anni novanta iniziano i primi collages con le carte veline. Nel 2002 frequenta l'accademia San Luca di Milano, inizia una serie di lavori ad olio ispirati alla mostre, all'astrologia e all'alchimia. Continua poi con videoinstallazioni e studi sempre più approfonditi con le carte veline.
" E dimmi, hai altri progetti futuri? "
" Da fine novembre per andare fino a natale sarò impegnata con un progetto che avevo tentato l'anno scorso a Spazio Contarte. Tutti gli artisti che hanno gravitato da maggio a novembre intorno alla galleria, proporranno i loro lavori ad un prezzo accessibili, per avvicinare chi non vuole spendere tanto ma vuole farsi un regalo diverso dal solito, opere ridotte nelle dimensioni e anche nei prezzi. L'anno scorso avevamo vincolato tutti gli artisti a lavorare su 10 x 10 cm ed a mettere un prezzo massimo di 100 €. Quest'anno non voglio relegare gli artisti a realizzare opere per l'evento, ma li chiederò di portare in galleria i loro pezzi più piccoli per avere prezzi più accessibili. La bellezza è che l'anno scorso avevo visto che anche tanti giovani avevano aderito all'iniziativa."
" Ultima domanda: parlami un po dei tuoi artisti fissi in galleria "
"Si,c'è Jeanfilip del quale ti ho già parlato, poi abbiamo Franco Ghezzi,unico figurativo del gruppo, il suo lavoro è caratterizzato da appunti di viaggio, tecniche miste e acquerelli.
Giorgio Sambonet che ormai novantenne raggiunge un primitivismo quasi infantile;
Roberto Frascarolo scultore e ricercatore innovativo per eccellenza, arriva a creare acrilici che compongono codici QR reali e personalizzabili, innovativi strumenti di comunicazione. Svolge la sua attività espositiva anche in alcune gallerie d'arte di Cannes.
Per ultimo ma non ultimo
Carlo Toffanini che invece è proprio il vecchio accademico di Brera, che trae ispirazione da qualsiasi cosa. Lui è il prototipo dell'artista, non riesce a stare una giornata lontano dal suo studio"
Opera di Franco Ghezzi |
Opera di Franco Ghezzi |
Giorgio Sambonet che ormai novantenne raggiunge un primitivismo quasi infantile;
opera di Giorgio Sambonet |
opera Giorgio Sambonet |
Roberto Frascarolo scultore e ricercatore innovativo per eccellenza, arriva a creare acrilici che compongono codici QR reali e personalizzabili, innovativi strumenti di comunicazione. Svolge la sua attività espositiva anche in alcune gallerie d'arte di Cannes.
opera di roberto Frascarolo |
Per ultimo ma non ultimo
Carlo Toffanini che invece è proprio il vecchio accademico di Brera, che trae ispirazione da qualsiasi cosa. Lui è il prototipo dell'artista, non riesce a stare una giornata lontano dal suo studio"
opera di Carlo Toffanini |
" Ottimo, io ti ringrazio per questa piacevole intervista e attendiamo il futuro della galleria CIVICO8. "
"Grazie a te"
Se voleve visitare la galleria Civico8 la trovate a Vigevano (PV), in via Carrobbio 8.
www.civico8galleria.com
info@civico8galleria.com
Commenti
Posta un commento