Fertility day
Ho 28 anni, sono laureata e prima di mettermi in proprio e aprire una mia partita iva, tutto quello che mi proponevano erano lavori da stagista o sottopagati, addirittura mi hanno proposto di lavorare per 100 euro al mese.
Mia mamma alla mia età aveva me di 8 anni e gestiva una casa e una famiglia. All'epoca nel 1996, i lavori erano solo a tempo indeterminato, dopo una prova di 45 giorni. All'epoca i sindacati potevano fare i sindacati perchè i lavori c'erano e anche i diritti.
Oggi il lavoro indeterminato non esiste più, la maggior parte ti assume tramite agenzia interinale, mese per mese. Non hai ferie, la mutua cerchi di non prenderla perchè hai paura che ti lascino a casa, non hai week end perchè usano te, la più giovane e interinale, perchè rispetto agli altri costi di meno. Quando sta per scadere il contratto possono lasciarti a casa o rinnovartelo il giorno dopo. Se rimani incita, visto che sono contratti a breve termine e scadenza, ti lasciano a casa, senza se o ma. Non c'è futuro, non c'è perchè le banche chiedono sicurezze per mutuo, per farsi una stabilità. E di certo un lavoro un mese per un mese non rientra nella loro idea di buon cliente.
Ora che ho la mia attività devo poi farmi un culo così per andare avanti, nessuno mi pagherebbe la mutua o la maternità, eppure in questo paese c'è chi ancora crede che non si facciano i figli per pigrizia. Io da un ministero, anche se si occupa di sanità, mi aspetto che vagli tutti i problemi.
E' come se io, per preparare la pasta, pensassi al sale senza però far bollire l'acqua. Se il problema è che si fanno pochi figli, bisogna capire il perchè e trovare soluzioni contingenti ad altri settori del ministero.
Questa campagna non ha senso e non porterà a nulla. Le donne che decido di non avere figli lo fanno perchè sono responsabili, perchè vogliono poter dare alla creatura che nascerà un futuro dignitoso, non un "mese per un mese".
Sono indignata che una cosa talmente palese come togliere tutti i determinati, i voucher, sia così difficile da realizzare. Forse prima l'indeterminato era troppo indeterminato, ma ora è il vuoto assoluto. Ci vorrebbe un indeterminato soft, solo così la crisi finirebbe e allora cara ministra vedrai come saremo ben felici di sfornarti pargoletti.
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