INTERVISTA A GAIA AMMIRATA - MILANO MEETS BERLIN
Dal 18 novembre 2015 inaugura allo Spazio Ex-Ansaldo di Via Tortona 54 di Milano la mostra Milano meet Berlin. L'evento è promosso dall’Associazione Intellighenzia Electronica, con il patrocinio del Goethe Institut Milan. Sarà un modo per unire culturalmente ed artisticamente queste due città europee. Un percorso multidisciplinare che spazia dalla fotografia alla musica elettronica, passando per la videoarte e la street art, arrivando alle nuove maniere di vivere la sessualità e le politiche cittadine che hanno permesso a Berlino di diventare un vero epicentro di produzione culturale e creativa.
Fulcro della manifestazione, che durerà fino al 29 novembre, è la mostra Selbst, nella quale il fotografo berlinese Sven Marquardt, famoso per le sue fotografie pre e post Muro, presenterà una serie inedita di maxi stampe in bianco e nero. Ad affiancarlo sarà il celebre artista Viron Erol Vert con un'installazione che rifletterà sull'identità e sul multiculturalismo di Berlino.
Curatrice della mostra è Gaia Ammirata, giovane art director che dopo la collaborazione
per “Gregorio Botta. Un'altra ultima cena” in Triennale, torna a Milano portandosi dietro il clima
Berlinese che ha vissuto negli ultimi anni. Outartlet l'ha intervistata per voi.
Ciao Alessia, grazie per l'intervista. L’evento Milano meets Berlin
nasce come un percorso multidisciplinare e interculturale, ideato per portare esperienze diverse e proprie della
capitale tedesca a Milano. Tornata in Italia, dopo aver vissuto un anno e mezzo
a Berlino, mi sono chiesta quali aspetti della mia esperienza all’estero
avrebbero potuto coinvolgere i miei concittadini e così, in collaborazione con
l’Associazione culturale Intellighenzia Electronica e sotto il patrocinio del
Goethe Institut, abbiamo realizzato un contenitore che spazia dalla fotografia
alla street art, dalla musica elettronica alle performance.
Il concept di Selbst nasce in diretta collaborazione con gli
artisti, Sven Marquardt e Viron Erol Vert: all’interno della cornice del Milano
meets Berlin, che mostra diversi aspetti di Berlino ai milanesi, i due artisti
propongono la loro personale riflessione su quelle che sono le identità
berlinesi. Mentre Sven Marquardt, con i suoi ritratti in bianco e nero, ci
presenta una selezione di identità concrete, prelevate dalla vita reale della
Berlino dell’Est e dalla propria quotidianità, Viron Erol Vert espone un'installazione audiovisiva con tre arazzi, unendo la tradizione orientale quanto
occidentale dei tappeti d’artista con le sue origini multiculturali
(altrettanto orientali, quanto occidentali) e la costante ricerca del sé,
artistico e individuale, nei nostri tempi.
Sven Marquardt e Viron Erol Vert
sono sì due figure forti e diverse, ma sono anche due amici, colleghi e
collaboratori, conosciutisi nell’ambito della nightlife berlinese e che spesso fanno
incontrare i loro lavori in mostre collettive, a Berlino e all’estero. Sono due
punti di vista differenti, ma allo stesso modo autorevoli, sulla realtà berlinese:
la fotografia di Sven Marquardt racconta da quasi un trentennio le subculture
pre e post Muro, mentre l’installazione in mostra di Viron Erol Vert,
appartenente alla serie sul ciclo Abramitico, cui l’artista si dedica da alcuni
anni, esprime la sua passione per il
lavoro artigianale che unisca tecniche tradizionali a nuovi media e materiali
diversi, quanto la necessità di attingere alla memoria collettiva, nascondendo
archetipi ed immaginari mistici dietro l’astrattezza del pattern geometrico,
che nel caso degli arazzi ci riporta al mito del tappeto volante,
leggendariamente posseduto dal Re Salomone.
Le fotografie di Sven Marquardt sono state esposte per la
prima volta a Berlino negli anni Ottanta e quindi i suoi scatti hanno affrontato
le diverse realtà sociali, culturali e politiche della capitale tedesca, ma
hanno sempre mantenuto un’impronta autoriale forte e stabile. Fedele alla forma
del ritratto e fautore del bianco e nero, ama creare contrasti tra i corpi dei
suoi soggetti e la luce naturale che li colpisce, cosicché dietro composizioni
estremamente bilanciate emerga una forte tensione emotiva. I suoi lavori
possono ricordare un certo romanticismo nero, con un’impronta di simbolismo e decadentismo
ed infatti lo definirei più un artista del dionisiaco che dell’apollineo. La
selezione di maxi stampe per la mostra Selbst
è volutamente calibrata in relazione alla concretezza del reale, estrapolando
individualità e narrazioni scelte per raccontare le declinazioni identitarie
della propria città.
Le sonorità dell’installazione di
Viron Erol Vert sono pensate per accompagnare il visitatore durante l’intero
percorso nello spazio espositivo. Si tratta della voce dell’artista stesso che
pronuncia le lettere dei 7 diversi alfabeti che costituiscono le sue origini e
la sua formazione, ovvero greco, turco, arabo, ebraico, italiano, tedesco ed
inglese. Il corpus dell’artista, pur spaziando da illustrazioni e collage ad
installazioni di grandi dimensioni, mantiene quale caposaldo la presa di
coscienza della crisi identitaria della contemporaneità. La volontà di
associare gli alfabeti alla sua installazione con arazzi che mitologicamente
riprendono la figura di Abramo, patriarca delle culture discendenti dai tre
monoteismi, configura la parola non più come babelico divisore di culture, ma come
imprescindibile strumento di indagine e comunicazione dell’identità e del sé.
Vista la tua conoscenza, sia del clima artistico Milanese che di quello Berlinese, sapresti dirci un'aspetto positivo di Berlino che introdurresti a Milano e viceversa?
Dopo il 9 Novembre 1989, Berlino
è diventata ed è tuttora uno dei centri creativi più vivaci ed attivi d’Europa.
Probabilmente, una delle cose che mi ha sempre affascinato di più è l’osmosi
culturale che si viene a creare tra chi decide di immergersi in quella realtà, le
potenzialità sinergiche dei luoghi e la volontà di partecipazione e
condivisione dei suoi abitanti. La città di Milano ha ancora molto da imparare
da capitali europee e mondiali della cultura quali Berlino in termini di
agevolazione dell’attività giovanile, facilitazione nello sviluppo di
contenitori e contenuti creativi e consapevolezza della cultura quale elemento
trainante delle realtà postmoderne.
Ci sarà forse un Berlin meets Milan in futuro?
Milano meets nasce per diventare
un format, uno strumento che dia spazio a progetti interculturali e
multidisciplinari che uniscano altre realtà metropolitane alla nostra. Un
Berlin meets Milan potrebbe sicuramente essere un’occasione di confronto interessante,
ma con la conclusione di questa prima edizione i miei collaboratori di
Intellighenzia Electronica ed io proveremo a dedicarci alla
realizzazione di uno scambio con un’altra cultura, magari più lontana dalla
nostra di quella berlinese. La mia ambizione sarebbe riuscire a portare un po’
di Giappone a Milano.
INFO: inaugurazione Mercoledì 18 Novembre ore 17.00
dal 18 al 29 Novembre aperta sempre
orari: dalle 12.00 alle 24.00
(tranne 21 e 28 Novembre che chiuderà alle h.20.00)
ticket: ingresso ridotto 5€ - intero 8€
PROGRAMMA:
LA FOTOGRAFIA DI SVEN MARQUARDT
Freelance dai primi anni 80, è icona della scena artistica underground berlinese prima e dopo il
muro. I suoi lavori, con un ossessivo quanto elegante bianco e nero, documentano la realtà umana
tramite la forma elettiva del ritratto. Perfettamente calato nella propria epoca, quanto ancorato ad un
simbolismo senza tempo, è per la prima volta a Milano con una selezione inedita di maxi stampe.
Spazio Ex-Ansaldo, via Tortona 54, 18-29 novembre.
L'INSTALLAZIONE DI VIRON EROL VERT
Visual artist, designer, autore di installazioni e protagonista di diverse monografiche a Berlino e
all'estero, propone un lavoro audiovisivo dalla serie sul ciclo Abramitico. Per la prima volta in Italia
nella mostra Selbst, torna a dialogare dopo otto anni con la proposta fotografica di Marquardt e
riflette in modo complementare sui concetti di identità e multiculturalismo ai nostri tempi.
Spazio Ex-Ansaldo, via Tortona 54, 18-29 novembre.
TACHELES:
IL RACCONTO DI STEFAN SCHILLING
Indagine sugli spazi nella Kunsthaus Tacheles, poliedrico e vivace laboratorio dell’arte
contemporanea berlinese, che dal 1990 al 2012 ha promosso il confronto e la sperimentazione
artistica. Una ricca documentazione dei novemila metri quadrati di esposizioni, mostre, cineforum e
laboratori, per la prima volta in Italia.
Casa del Popolo Elettronico, Viale Tibaldi 21, 14-28 novembre – ingresso libero
ARM ABER SEXY: POVERA MA SEXY
Discussione e confronto sulle politiche culturali berlinesi e milanesi; approfondimento sui temi
legati alla nightlife e alla gestione dei grandi eventi cittadini. presenzieranno rappresentanti della
politica italiana e tedesca, operatori culturali e imprenditori dello spettacolo
Spazio Ex-Ansaldo, via Tortona 54, martedì 24 novembre ore 18.30
BERLINO E I SUOI MURI
Tre artisti berlinesi della Be52, interpretano le realtà culturali e musicali metropolitane attraverso le
esperienze della città che ha trasformato anche la propria memoria storica in street art. Un progetto
site specific sui muri dell’ex-acciaieria Ansaldo.
Spazio Ex-Ansaldo, via Tortona 54, a partire dal 18 novembre
NUOVE
MANIERE DI VIVERE LA SESSUALITA'
Un viaggio negli ambienti underground dell'eros berlinese: dalla gay community alle grandi fiere
del sesso. Educazione, workshop, performance, gadgets e serate a tema
Spazio Ex-Ansaldo, via Tortona 54, Sabato 21 novembre dalle 22.00
CLUBBING: PASSATO, PRESENTE E FUTURO
serate in collaborazione con i principali club della scena delle due città. Gli ospiti internazionali
coinvolti performeranno insieme agli artisti milanesi, andando così a creare un mix di sonorità
inedite
ALEXANDERPLATZ: STREET FOOD & MARKET
Per due domeniche l'Ansaldo si trasforma in una delle piazze più famose di Berlino: prodotti tipici,
street food, musica, artigianato giovane dalle due città e attività per bambini. Ingresso gratuito per
tutti
Spazio Ex-Ansaldo, via Tortona 54, domenica 22 e domenica 29 novembre dalle 12 alle 24
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