GRAVELLONA PAESE D'ARTE

Spazzacamini sui tetti - esempio di arte partecipativa

Prendete un paesino qualsiasi della Lomellina, vi troverete tanti comun denominatori quali le risaie, le cascine, i contadini...gente semplice, con ritmi totalmente diversi da quelli della città. 
Ora mettete tutte queste caratteristiche ma unitici una qualità molto rara in Italia: la passione per l'arte. Da una semplice successione di villette e una piazza anonima a Paese d'Arte, meta turistica piena di cultura. In un ventennio tutto questo è stato possibile, grazie ai cittadini, alle giunte che si sono succedute e al Sindaco Ratti. 



Quello che offre Gravellona Lomellina è una street art partecipativa, nuova e innovativa. Prima di tutto perchè non nasce da un impulso privato di pochi artisti o da giovani, insomma dal normale contesto urbano in cui solitamente fiorisce la street art. In questo caso l'impulso è dato direttamente dall'Istituzione. Non è un'arte volontaria ma controllata, una street art diretta da un direttore d'orchestra d'eccellenza. 
Il sindaco, in questo caso, diventa un curatore della città, come in una mostra o meglio in un museo, le strade e i vicoli diventano i muri e le case gli spazi dove appendere le opere, gli incroci e gli stop ospitano originali sculture meccaniche come i trattori porta fiori, le colonnine di protezione dei marcapiedi diventano carabinieri, poliziotti in divisa. Sui tetti delle case troviamo silhouette di spazzacamini, c'è pure la befana. 





Ma come è stato possibile tutto ciò? Con una visione, quella del Dr. Ratti. Quando l'ho incontrato ho capito che non era un sindaco comune, aveva passione e molta modestia. Per lui la città è come una casa e deve essere tenuta con cura per dare il meglio di se. Dice appunto : " Chi arriva nei paesi e città di pianura incontra e attraversa, il peggio architettonico delle periferie, prima di giungere al centro storico dove ci sono le bellezze. Quando si invita la gente a casa propria li si fa entrare dalla cucina o dal salone? Perchè dare il peggio di noi, tutta la città deve essere un gran salotto" Questa è stata la missione in questi anni e devo dire che ci è riuscito! Il suo motto è : "Se a una cosa ci tieni una maniera la trovi, se a una cosa non ci tieni una scusa la trovi" un proverbio africano dove ha vissuto.





Da dove nasce l'idea di puntare proprio sull'arte? Come nelle migliori storie è iniziata quasi per caso. In una riunione in una città vicina a Gravellona in cui aveva partecipato il dr. Ratti, un pittore milanese Luigi Regianini chiese ai presenti se non ci fosse un paesino in cui fare una mostra permanente di pittura murale. Il sindaco di allora Avvocato Palladini diede il consenso, il dr. Ratti curò i rapporti tra i proprietari delle case e i pittori, fu una collaborazione che durò due anni. Anche se i dipinti non superarono gli anni l'iniziativa fu il seme che maturò a poco a poco nell'amministrazione gravellonese.  Nel 1995 nacque un concorso d'arte contemporanea in concomitanza alla festa dell'arte. Si chiedeva di creare un'opera d'arte che sarebbe diventata poi un murales trasformandosi così in street art permanente, sotto un tema ben preciso. Il primo premio andò ad una ceramica di Giovanni Crippa, il secondo premio ex aequo andò al grande murales che campeggia sul muro del municipio, opera di tre artisti: Elio Bozzola, Umberto Cardano e Libero Greco. 
Il concorso è stato poi tolto per fare posto al grande successo della festa dell'arte che tutti gli anni, nelle prima due settimane di giugno riempe il paese, possiamo definirla un ibrido tra festa popolare e una galleria a cielo aperto, ma questo è ovvio se si pensa che "arte popolare" come la definisce il sindaco o arte partecipativa, definita da me ambisce proprio a questo, un'arte della comunità di tutti e per tutti e fatta da tutti. 


"Anche quando non si è ricchi si possono fare progetti grandi. Bisogna però avere: tenacia, pazienza, modestia, avere sogni grandi ma fare passi piccoli, non essere gelosi delle iniziative degli altri...saper rienventare le cose belle fatte da altri "  E' con queste parole che il sindaco spiega il successo di Gravellona. Come dargli torto, del resto a piccoli passi è riuscito anche a creare un parco meraviglioso " il Parco Tre Laghi" grande meta turistica. Lui e tutti i volontari sono stati impegnati per più di 10 anni per ottenere i permessi ma alla fine hanno vinto, basti pensare che nel 2012 il parco ha prodotto un primo reddito turistico e che questo nel 2014 è triplicato. 





Quando ho chiesto quali fossero gli obiettivi futuri ho ricevuto due risposte: Libro d'arte all'aperto e creare nuovi posti di lavoro tramite il turismo.
Per capire cose intende come "libro d'arte a cielo aperto" vi consiglio vivamente di farci un salto! Vi trovate a percorrere una strada normale poi entrare in un vicolo e BOOM siete colpiti da un museo a grandezza delle case. Si parte da arte dell'ottocento che ritraggono scene di vita rurale come Segantini per poi arrivare a Corcos e molti altri! Gravellona ha ridato vita ai vicoli in un modo del tutto originale, un museo a cielo aperto. 








E se poi dopo aver visitato la città dovete finire in bellezza il consiglio è di fare un percorso enogastronimico, una cena a Cà Di Ratt. 

Gravellona Lomellina in provincia di Pavia, a pochi km da Milano, il nuovo modello di Urban street art. 




































































































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