Michele Rinaldi
Eppure l'appuntamento era qua, chissà se è il posto giusto, mentre mi pongo queste domande un gentile signore mi da la conferma che è la casa dell'artista contemporaneo Michele Rinaldi. Il suo linguaggio è universale e parla alle ansie e alle paure di ognuno di noi. Mi trovo qui per fargli un'intervista che ho voluto fortemente. Salgo le scale e vengo accolta da un mondo di sculture, gesso, libri e filosofia. Michele, artista contemporaneo, vive a Vigevano, lavora tra qua e Milano.
Iniziamo subito con una domanda, da cosa nasce il tuo lavoro?
Per me l'atto creativo deve essere un difficile e complesso equilibrio tra istintività e premeditazione . Nel senso che l'opera d'arte non può essere ne espressionismo astratto ne può essere solamente concettuale. Un'opera d'arte deve essere un qualcosa che incomincio a fare con in mente grossomodo un'idea, nel processo viene fuori qualcosa che non sapevo, anche su me stesso. La tautologia è extra artistica. Questa condizione, l'art pour l'art, aveva senso nell'ottocento, intesa come liberazione dalle vestigi passate, mentre oggi è diventato fare arte sull'arte stessa, un no-sense assoluto.
Beh effettivamente, siamo rimasti a una condizione artistica che spesso si rifà troppo a Duchamp per esempio...
Duchamp è incredibilmente un genio, ma ce ne è stato soltanto uno, lo stesso si può dire di Paolini che ammiro. Io rispetto tutti i linguaggi, giustifico storicamente tutto, anche il minimalismo che mi disturba molto. Per me l'arte non è un discorso logico, non è una questione evoluzionistica. Queste mie parole potranno anche farmi apparire come materialista ma per me il lavoro artistico deve avere un valore per te stesso e di conseguenza con chi riesce a comprendere il tuo gesto, chi riesce a rispecchiarsi nel tuo lavoro.
Velo di Maya |
Certo, però si nota come nei tuoi lavori ci sia sempre una base tecnica, quanto è importante?
Molto, nei miei lavori c'è sempre tecnica perchè è un modo per auto-psicanalizzarsi e per esorcizzarsi. Grazie all'utilizzo della figura, mi do un significante abbastanza importante per aiutare il mio processo di crescita.
Per esempio Autoguarigione è da leggere partendo dal basso, qui è rappresentato un periodo duro e conflittuale della mia vita, l'opera prosegue verticalmente, fino al raggiungimento della consapevolezza delle mie debolezze e dell'ambiente che mi circonda, finchè una notte non mi alzo alle tre e dico "basta", ecco il perchè delle mani, poste in alto, basta farsi del male da soli. Io non vedo l'utilità nel fare arte se non in questo, è una terapia.
Autoguarigione |
Una terapia per te ma potrebbe esserlo anche per chi guarda le tue opere...
Esatto, lo spettatore per empatia dovrebbe finire nel tuo stesso gesto e ritrovarcisi. Infatti una delle più belle opere d'arte è l'urlo di Much perchè tutti riescono a ritrovarsi in quell'urlo assordante.
Certo, scusa se ci ritorno ma bisogna ammettere che la tecnica nei tuoi lavori è innegabile, deriva forse dagli studi che hai fatti, che per me è un bene, vivendo in un mondo in cui gli artisti delegano le opere da fare ad altri...
Beh questa mi sembra proprio una cosa assurda, perchè un artista deve avere il contatto con l'opera che crea, deve"metterci le mani in mezzo", in modo che il suo inconscio posso comunicare con lui e se non lo farà sarà l'inconscio di un altro a farlo, ma visto che l'opera è sua ha bisogno per forza di questo contatto, disegnando, immergendo le mani nell'argilla. C'è bisogno di un ritorno, e forse è proprio la nostra generazione che si trova a combattere con la crisi, che sente l'esigenza di un ritorno, sia nelle mode, nelle tendenze, nei costumi che nell'arte. C'è una nuova consapevolezza, chi più e chi meno, ma c'è. E' un'approccio più onesto alla vita.
La pensiamo uguale. Credo fermamente che l'arte anticipi i tempi...
Per me l'arte può essere profetica è come un sogno, può dirti quello che avverrà tra poco..
In quest'opera Oltre le apparenze viene usato lo specchio, perchè?
Per andare oltre a questo mondo, oltre all'apparenza. Tutto intorno a noi non esiste, l'unica cosa fondamentale è l'anima. Tutto il resto è fasullo, un luogo comune. Come il caso non esiste è tutto collegato.
Oltre le apparenze |
Oltre le apparenze - particolare |
Quando però è diventata fondamentale nella tua produzione la ripetizione continua di volti e mani?
E' stato un momento molto significativo, è iniziata con la scultura bianca, era un periodo di malessere, che mi ha fatto raggiungere la consapevolezza, portandomi a questo pensiero...
Si, un punto di svolta totale
Esatto perchè prima ero ancora in un altro piano, poi ho capito, beh tra un po evolverò ancora. Tutto questo è iniziato dopo il liceo, nel periodo nell'accademia, nell'ultimo anno dei beni culturali a Pavia. L'arte ti permette di dire quello che pensi veramente, solo che l'ispirazione vera e propria non concepisce i tempi tempi materiali, non le importa che devi vivere, mangiare, insomma ha tempi suoi, l'ispirazione se ha voglia maturerà quando avrai ottanta anni. Essa viaggia nel mondo in cui non c'è tempo e non c'è materia, nell'iperuranio. Io diffido di chi fa l'artista a comando, o sei un genio e ce ne sono stati pochi, oppure non c'è soluzione.
Incubo |
Senza Titolo |
Molti artisti contemporanei utilizzano forme geometriche, lineari come immagine primitiva e archetipo riconoscibile da tutti gli uomini, qual'è per te la forma più significativa?
Secondo me la forma per eccellenza è quella del corpo, è l'unica in cui ci si riconosce, il corpo è l'elemento fenomenologico per eccellenza, per la mia arte è imprescindibile l'utilizzo di esso.
Io ti ringrazio per questa conversazione.
Grazie a te...
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Autoguarigione - particolare |
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