VALERIO INCERTO


Oggi siamo qua con l'artista, musicista, videomaker, scrittore, poeta, non so in quanti modi chiamarti. Forse, più semplicemente Valerio Incerto?

Le definizioni contano poco, "artista intermediale", come ho scritto nel mio sito (http://incertissimo.wix.com/incerto ) potrebbe andare bene.


Quanto è importante nel tuo lavoro la musica? E l'immagine? E' l'equilibrio di queste due forme artistiche che ricerchi nelle tue opere?

La musica è più importante dell'immagine e mi impegna di più. Si potrebbe dire che cerco immagini per le mie musiche. Non cerco equilibri cerco disequilibri, la musica non accompagna l'immagine piuttosto fa da contrasto, persino da disturbo.


Qual'è il ruolo del "teatro" nella tua produzione artistica, mi è sembrato di percepire che il teatro sconfini in tutti i generi, è così?

Esattamente, il teatro è il linguaggio che contiene tutti i generi artistici e unisce la forza dell'arte performativa narrativa.

 


Parlaci della serie Cinetic Poetries 

Le "Cinetic Poetries" sono videopoesie elettroniche, poesie cinetiche, recitate dalla splendida voce di Gian Marco Marenghi. Quelle che preferisco sono quelle dove dalla sovrapposizione di più immagini animate si arriva ad un'astrazione che si potenzia con la musica elettronica. 


 Figlio di un poeta minore

In molte tue opere viene sottolineato il confronto con il padre, la vecchia generazione e le "speranze di un ventenne ormai disilluse", c'è qualcosa di autobiografico?

Sì, si tratta di autobiografismo, credo sia difficile sfuggirvi, e poi è un deposito sempre pronto dove attingere quando esiste un vuoto creativo...Quella dei nostri padri è una generazione(quasi tutti) che ha rinnegato gli ideali del 68 creando disillusione. In una mia poesia, "Miss Pigrizia", lo dico fin troppo esplicitamente e polemicamente: "Io che ho rifiutato l’eredità dei padri delle guerre e dell’illusione studentesca che mi lasciarono più menzogne di quante ne conteneva la loro arroganza".

L'autodidacte 

Come è avvenuto il passaggio dal teatro alla musica elettronica? E il video making?

Non è un passaggio, è un accostamento, è questo che mi interessa, non il mezzo. Il mio approccio alle arti è stato interdisciplinare: da ragazzo ascoltavo sempre la musica sfogliando i libri dei grandi pittori del novecento, forse nasce anche da quello.


 

E l'ultima domanda che faccio a tutti: Che cos'è l'arte?

Evidentemente non è solo una forma di comunicazione o di espressione. Più la pratico e la studio più mi sembra il tentativo di far fronte ad un disturbo della personalità dell'artista o semplicemente una ricerca di un proprio posto nel mondo...




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