blogmas day 20 | L'ARTE E' MORTA?

In continuazione si cerca una risposta sulla “questione arte contemporanea”. L’arte è morta come sosteneva Hegel? Ha subito un cambiamento come scriveva Benjamin? È incomprensibile alla gente, come sostengono in molti?
Siamo abituati ad una concezione di arte che predilige l’opera rinascimentale, perché “rappresenta” meglio di molte altre la realtà che ci circonda, la più vicina, la più istantanea da capire. La prospettiva sembra, ancora per molti, il livello più alto mai raggiunto. Pensandoci, però, è un'arte che, con una tecnica, rappresenta ciò che vede l’occhio umano, non ciò che è.  


Picasso cercava di rappresentare tutto ciò che era il mondo, in tutte le sue visioni, non solo prospettiche e creò il Cubismo, una rivoluzione artistica, ma sempre nei limiti della pittura e della scultura, lo stesso principio valse anche per tutte le altre avanguardie. Il mezzo rimase sempre tradizionale. 


La situazione cambiò con Marcel Duchamp, ciò che per molti fu vissuta come una beffa, per altri ha creato l’arte odierna. Una convinzione lecita se si pensa al ready-made. Un oggetto privato della sua funzione diventa un'opera d’arte. Un oggetto senza più utilità è arte. Perché dovrebbe essere considerato tale solo per il fatto che un artista dice che lo è? Quell'oggetto diventa un'opera d'arte dal momento in cui perde la sua utilità, e si innalza nel mondo del concetto e del pensiero.


Ma torniamo all'arte contemporanea. Essa si è tolta dall'obbligo della pittura e della scultura, questo ha determinato un senso di caos, può, ed è fatta, con diverse tecniche e materiali. Chi può dire che è meglio o peggio dell’arte con pittura e cavalletto? Se un artista utilizza aceto e marmo per creare e si scorda del cavalletto è forse destinato a essere considerato inferiore non arte? Non ha dovuto anche lui, come Michelangelo prima e Picasso poi, studiare l’opera, rappresentare una funzione, utilizzare un linguaggio ancora acerbo? Prima delle avanguardie si utilizzava la pittura, ma cosa è mai la pittura? E' materia, la materia che permette all'artista di creare un opera d’arte, di trasportare il naturale in concetto. La pittura è materia, cosa cambia se un artista usa una materia o un’altra? Una tecnica diversa? Tanto è materia, tanto è tecnica diversa. È la materia che viene plasmata dall'artista a creare un'opera, la materia può essere la pittura, il blu di Matisse, il bronzo, il marmo di Michelangelo, ma è materia, come lo è l'Orinatoio di Duchamp, o il poliestere o la plastica.


L’utilizzo di tecniche diverse era inconcepibile in precedenza, perché l’arte era vincolato da canoni e regole accademiche.
Ma dacché queste dogmi sono stati sciolti, è lecito dire che utilizzare materia o tecniche diverse non cambia il risultato funzionale del concetto artistico. 

  

Se si sostiene che l'arte in passato era comprensibile alle masse, era perché così doveva essere, svolgeva la sua funzione, quello che la committenza voleva. I dogmi erano strettamente fissati e rispettati, con un obiettivo da raggiungere. Gli artisti dovevano utilizzare quelle tecniche. Ora invece, viviamo in un arte, che si può definire liberata e non morta, pronta a rilevare la sua funzione, senza dover per forza rappresentare.


Allora se possiamo utilizzare tutto quello che vogliamo, non ci sono più tecniche stabilite, allora vale tutto, può essere fatta con tutto e ha ragione di essere perché è detta da chi l’ha creata.

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