Performance di un "Natale suscettibile"


Arte il faro non smette di stupire, questa volta la "comune di artisti" tanto diversi ma tanto uniti tra loro hanno organizzato per natale, sotto la curatela di Elisa Marchesani, una performance-mostra molto particolare.


Partiamo prima di tutto dall'allestimento che è stato realizzato con una cura e una raffinatezza che ha definito perfettamente l'obiettivo della mostra. Una tavola illuminata ad arte, dall'aspetto decadente, come decadente dovevano essere le dimostrazioni degli stereotipi tipici del periodo natalizio. 



Sviluppata con una tovaglia bianca, vecchie pagine di libro su cui sono disegnate le posate, l'argenteria che una volta era preziosa ma di cui ora non resta nulla. Un senso del natale che come un vecchio nobile rimasto solo nella sua tenuta non ha più servi ad aiutarlo ma solo la solitudine di un tempo che è passato e che mai potrà ritornare. 



Alle pareti le opere d'arte degli artisti e intorno al tavolo gli artisti stessi che seduti inscenavano una finta festa. Uno alla volta hanno dato via alla performance leggendo un loro pensiero sincero e schietto sul natale. Chi evocava ricordi di quando era piccolo, chi denunciava il troppo consumismo, chi dava vita ad ambientazioni favolistiche e chi ancora raccontava un natale di solitudine. Insieme a loro un attore che dava enfasi e legava tutte le recite. 



Per gli spettatori è stato un momento di riflessione e per gli artisti un'occasione per "mettersi a nudo". Un dare e avere che ha creato una situazione di empatia e di reciproco scambio. 



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